Etichetta Narrante Peperone Dolce di Altino
LA VARIETÀ
Il peperone dolce di Altino è un ecotipo denominato anche “paesanello di Altino” o “a cocce capammonte”, ovvero con i frutti rivolti verso l’alto. È di colore rosso porpora, con lunghezza massima di 18 cm, diametro medio di 4 cm, base quadrata e forma irregolare.
IL TERRITORIO
I campi coltivati si trovano tra i fiumi Sangro e Aventino, in terreni di origine alluvionale e di natura limo- sabbiosa o in suoli collinari di medio impasto. Il clima è mediterraneo, con precipitazioni concentrate nei mesi invernali e temperature elevate nei mesi di luglio e agosto che permettono al frutto di raggiungere la colorazione rossa.
LA COLTIVAZIONE
I produttori aderenti alla Comunità del peperone dolce di Altino coltivano complessivamente circa 11 ettari. La semente, selezionata è conservata dagli agricoltori custodi del Presidio e viene seminata tra febbraio e marzo a spaglio in semenzai o in contenitori alveolati. A maggio, le piantine si trapiantano in pieno campo alla distanza di circa 40 cm sulla fila e di circa un metro tra le fila. L’irrigazione è a goccia, per evitare sprechi. Si fertilizza con concimi organici e, per controllare, le erbe infestanti si ricorre a pacciamatura e sarchiatura. La rotazione colturale è triennale, si alterna il peperone alle leguminose a altre orticole e al riposo.
LA RACCOLTA E LA TRASFORMAZIONE
Il peperone si raccoglie a mano da fine agosto a novembre e si commercializza fresco, essiccato (intero, a tronchetti, macinato in grana fine o grassa) e trasformato in crema e conservato sott’olio extravergine di oliva. I peperoni vengono essiccati all’aria o in essiccatoio.
L’etichetta narrante è un progetto Slow Food e racconta il prodotto, chi lo produce e tutta la filiera
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